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Asfalto e Calcestruzzo

 

L’ asfalto è, nel nostro paese, è il materiale più utilizzato per realizzare pavimentazione stradale. 

Il calcestruzzo è invece molto più diffuso, in questo campo specifico, fuori dai nostri confini. Il motivo? Il suo conglomerato, essendo legato dal cemento, tende ad essere più resistente nel tempo

Abbiamo già affrontato, per quanto concerne il calcestruzzo:

 

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I vantaggi dell’uno e dell’altro materiale, sono infatti in relazione al breve e lungo periodo. L’asfalto è più economico, ma richiede maggiore manutenzione. Il calcestruzzo è in fase di acquisto più costoso, ma implica molto probabilmente meno interventi a lungo termine.

 

La scelta dell’uno o dell’altro dipende quindi da più fattori, come:

 

  • il clima del luogo di riferimento
  • la tipologia di strada o pavimentazione che verrà realizzata
  • l’investimento economico da sostenere

I Conglomerati Bituminosi

Asfalto è un modo comune per definire quelli che tecnicamente sono chiamati conglomerati bituminosi.

 

Il conglomerato bituminoso è una miscela di aggregati (naturali ed artificiali) tenuti insieme da una componente, definita legante. Quest’ultima viene detta bitume, ed è il risultato della raffinazione del petrolio greggio. Il bitume compatta la miscela e la tiene compatta e resistente nel tempo. Alla miscela vengono aggiunti anche dei polimeri, che intervengono nell’equilibrio chimico dei materiali coinvolti, rafforzando il composto.

 

Test di Prodotto su Materiali da Costruzione

 

Tutti i materiali da costruzione necessitano di test rigidi, per soddisfare le norme degli organi regolamentativi e per confermare le caratteristiche definite dal produttore: che siano queste quelle obbligate, per poter definire un prodotto come tale, oppure opzionali, cioè scelte dal produttore stesso. 

 

Si tratta di un iter valevole per ogni prodotto in commercio: ci sono delle condizioni imprescindibili di caratteristiche e sicurezza da rispettare, affinché, ad esempio, un giocattolo possa essere venduto, e poi, a seguire, le altre specifiche, originali di ciascun giocattolo, che il produttore deve poter essere in grado di confermare legalmente.

 

Nel caso dei nostri conglomerati, l’aspetto performativo della miscela è importante allo stesso modo dell’aspetto normativo.

 

Prima della messa in commercio, ogni miscela di bitumi finita deve possedere una marcatura europea CE. I produttori devono, precedentemente all’uscita del conglomerato dalla fabbrica, essere in grado di redigere un documento contenente tutti gli step fino alla produzione dell’asfalto e i parametri e le procedure che intervengono nello sviluppo dello stesso. Il riassunto di questi passi viene definito CPF, Controllo di Produzione di Fabbrica.

 

La norma di riferimento per la marcatura CE dei conglomerati bituminosi è la serie UNI EN-13108.

 

Le prove devono essere effettuate sia in corso di produzione del materiale, sia successivamente alla messa in commercio, per valutarne la resistenza e durabilità.

 

Anche per quanto riguarda l’asfalto, per esempio, possono verificarsi alcune situazioni, dopo l’uscita dalla fabbrica, che possiamo dividere tra naturali ed artificiali:

 

Tra le naturali, possiamo indicare:

  • accumuli di acqua
  • sbalzi di temperatura

 

Tra le artificiali, invece:

  • problemi di compattazione
  • materiale e/o spessori e/o sottosuolo non omogenei
  • stress provocato dal traffico stradale

 

Tutti questi fattori, possono comportare quello che in inglese viene chiamato fatigue cracking, ovvero delle piccole fratture nello strato di asfalto che possono poi allargarsi ed essere visibili superficialmente.

Test Climatici per Conglomerati Bituminosi

 

Per bitumi e leganti bituminosi, specificatamente quelli per applicazioni stradali, la norma di riferimento è la UNI-EN 12591.

 

Tutte le prove che vanno da 12697-1 a 12697-4 riguardano i conglomerati bituminosi a caldo. 

 

Altri esempi comprendono:

  • penetrazione (EN-1426)
  • rammollimento (EN-1427)
  • rottura (EN-12593) 
  • viscosità (EN-13302) 
  • resistenza all’indurimento ( EN-12607-1)

 

In quest’ultimo caso, prendiamo in considerazione un campione di bitume (1,25 mm) che viene sottoposto ad una temperatura di 163° per un’ora e quindici minuti. 

 

Nel caso invece del test di gelo e disgelo (UNI EN 1367-1) si testa la resistenza del materiale nel tempo, ossia la sua durabilità. Nello specifico caso degli inerti che compongono la miscela di asfalto, la prova richiede cicli di temperatura (-17/20°) per 10 giorni.

 

La maggior parte dei test sugli aggregati che compongono i composti bituminosi si basa su prove in temperatura e/o umidità controllata.

Camere Climatiche FDM per Test su Aggregati

 

Il controllo della temperatura, sia molto in alto che molto in basso, è un requisito fondamentale dei test su asfalto e deve essere eseguito correttamente per evitare problematiche nel prodotto finito.

 

Qualunque range di frequenza implichi la tua norma di riferimento, FDM può offrire una soluzione. Che tu abbia bisogno di una camera climatica standard ( 0/70° - 0/80°) o ambientale (-40/180° -70/180°), FDM fornirà il giusto prodotto per il tuo test.

 

Il nostro team è aggiornato sulle ultime applicazioni e normative e saprà come guidarti verso la scelta dell’apparecchiatura perfetta per le tue prove climatiche. 

 

Invia la tua norma di riferimento e richiedi una soluzione personalizzata per il tuo test. 

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