Prima di effettuare un test climatico su tessuti, è necessario comprendere la finalità della prova tessile e il tipo di materiale che da testare. In base a queste informazioni è possibile impostare opportunamente tutti i settaggi della camera climatica.
In questo articolo vediamo nello specifico come si realizza un test climatico su tessuti, quali sono le sue finalità e qual è la migliore camera climatica per procedere in tal senso.
È opportuno sottolineare che il test climatico non può essere eseguito prima di aver fatto riferimento ad una procedura iniziale o standard.
Nel caso specifico parliamo della norma ISO 139, che regola il test climatico su tessuti e materiale da abbigliamento. Essa specifica che è necessario sottoporre il campione ad ambiente normale (Standard Atmosphere) per un periodo definito e variabile in base al tipo di tessuto.
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Normativa di riferimento e validità del Test Climatico su Tessuti
Prima di addentrarci nei meccanismi di funzionamento di una prova tessile scopriamo quali sono le condizioni che la norma di riferimento fissa affinché il test climatico sia ritenuto valido ed affidabile.
Nello specifico la norma stabilisce delle condizioni climatiche e dei limiti alle quali il campione dovrà essere sottoposto. Spesso però, i laboratori di test tessili, tentano di eseguire una parte della prova con apparecchiature di condizionamento poco affidabili.
Le camere climatiche progettate da FDM, invece, sono concepite proprio per effettuare questi tipi di test, in un ambiente unico, tenendo quindi conto delle indicazioni espresse nella normativa ISO 139.
Il test di resistenza, ad esempio, viene completato unicamente all’interno della camera climatica, senza dover spostare il campione più volte e rischiare quindi di perdere affidabilità nei risultati finali.
Detto ciò vediamo in dettaglio quali sono le condizioni indicate nella ISO 139.
Atmosfera iniziale (Standard Atmosphere)
Come accennato in precedenza c’è bisogno di fare riferimento ad una “Standard Atmosphere”, ovvero è necessario portare il campione tessile in un clima iniziale prima di procedere al test climatico vero e proprio.
La temperatura ambientale, da impostare sulla camera climatica, dovrà essere di 20°C, mentre l’umidità relativa al 65%.
Il periodo in cui il campione dovrà essere soggetto al clima iniziale è variabile in base al tipo di materiale ed è definito dalla norma di riferimento.
Limiti di variazione
Durante tutto il periodo di test, l’ambiente in cui il campione sarà sottoposto non dovrà scostarsi dai limiti imposti dalla ISO 139:2005.
Infatti, la temperatura potrà variare al massimo di un ± 2°C, mentre l’umidità relativa del ± 4%.
Questi due limiti sono settabili direttamente nel controllore della camera climatizzata, che monitorerà costantemente i due parametri, grazie anche a delle sonde sensibili di temperatura e umidità.
Tolleranze del risultato finale
Tuttavia, anche seguendo la procedura di test alla lettera, ci saranno comunque degli agenti esterni, che condizion l’esito finale.
Secondo la BRITISH STANDARDS, in particolare la norma BS4194:1967, un test climatico su tessuti può ammettere due tipi di tolleranze:
Tolleranza 1. Temperatura ± 2°C, Umidità relativa ± 5%
Tolleranza 2. Temperatura ± 1°C, Umidità relativa ± 2%
Esse differiscono in virtù del tipo di test eseguito.
Requisiti indispensabili della Camera climatica per test su tessuti
Vediamo ora come deve essere costruita e quali sono le caratteristiche imprescindibili di una camera per test climatico.
Ci sono tre fattori principali da considerare:
- Il tasso di variazione della temperatura
- Le dimensioni interne della camera
- Il prodotto stesso da testare
Tasso di variazione della temperatura
La prima cosa da considerare, con qualsiasi camera di prova, è la temperatura; in particolare, l’intervallo di temperatura disponibile e il tasso di variazione della temperatura.
Una camera standard varia da -25 °C a +70 °C. Le più performanti possono raggiungere un range di temperatura ancora più ampio.
Il tasso di variazione della temperatura è un parametro fondamentale per una buona riuscita del test. Questo valore definisce le prestazioni di una camera climatica ed è consigliabile che non superi ±0.2/0.3°C.
Le apparecchiature prodotte da FDM sono più che performanti, con una variazione della temperatura interna alla camera di appena ±0.1°C.
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Dimensioni interne della camera
Si dovrebbero anche considerare le dimensioni interne della camera, un fattore troppo spesso trascurato.
Per ottenere risultati accurati, la camera deve avere un flusso d’aria sufficiente, in relazione alla dimensione di ingombro dei campioni testati.
In caso di dubbio, è buona norma acquistare una camera leggermente più grande di quello che si pensa possa essere sufficiente.
Il prodotto da testare
Infine, anche il tipo di materiale da testare incide sulla scelta della camera climatica.
Per questa ragione FDM guida i clienti nella scelta della Camera climatica più adatta in base al tipo di test.
Ricorda inoltre che la camera deve essere calibrata correttamente per fornire risultati accurati.
Come si effettua, praticamente, un test climatico su tessuti
Vediamo ora come effettuare una prova tessile, a patto che si disponga di una camera climatica adeguata e performante.
Ecco la procedura step by step.
- Innanzitutto controlla la temperatura ambientale dove la camera climatica è posizionata e verifica se la temperatura di esercizio rientra tra i dati dichiarati dal produttore.
- Prepara e verifica la calibrazione delle sonde di registrazione della temperatura e dell’umidità (solitamente viene eseguita almeno una volta l’anno).
- Posiziona i campioni di tessuto in modo che l’aria abbia libero accesso a tutte le superfici. Distribuire le superfici del tessuto disponendo solo uno strato per ripiano.
- Inizia la procedura di precondizionamento (ovvero lo Standard Atmosphere). Solitamente il tempo sufficiente al precondizionamento può essere raggiunto dopo quattro ore a 20°C e al 65% di umidità relativa.
Se non diversamente specificato, filati, fili e materiali simili devono essere esposti in forma di matassa.
Le prove tessili impiegano fino a otto ore per le fibre animali o viscose e solo due ore per le fibre con un recupero inferiore al 5% con un’umidità del 65%.
Le fibre pesanti richiedono più tempo.
Rapporto finale del test di resistenza
Infine, stila un report di test.
Il report di prova descrive tutti i processi, materiali e la procedura utilizzate durante i test. Evidenzia le condizioni di ogni fase, in modo da poter ipotizzare accuratamente perché un materiale ha reagito in un certo modo e fare poi le conseguenti deduzioni.
In generale, il rapporto include:
- suddivisione del materiale testato
- apparecchiatura utilizzata
- condizioni di prova
- procedura di test
- risultati del test
- criticità del test
- osservazioni
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